Intervista Flash: Damnation Gallery

Immagine di Damnation Gallery Damnation Gallery è il nome di un nuovo progetto che va ad inserirsi nella multiforme e tumultuosa scena metal italiana. Jerico ha intervistato per voi i ragazzi del gruppo: sentiamo cosa hanno da dire!

 

Visto che siete alla prima intervista in questo sito, perché non presentate ai nostri lettori quando ed in che modo avete iniziato il vostro percorso nel mondo underground?

Siamo tutti musicisti con varie esperienze alle spalle, che ci hanno fatto conoscere moltissimi stili e generi musicali. Quando ci siamo conosciuti e abbiamo formato i Damnation Gallery abbiamo dato vita a ciò che ognuno di noi realmente sentiva dentro, forse per la prima volta dopo anni di ricerche di membri e situazioni che giocavano a nostro sfavore. Ci siamo ritrovati naturalmente improntati verso una scelta death/thrash/horror metal, se proprio dovessimo categorizzare la nostra scelta stilistica. È inoltre molto buffo come siamo partiti con l’idea di suonare heavy metal anni ’80 e come poi lo stile della band si sia modificato in corso d’opera, sino ad arrivare alla formula che ci contraddistingue oggi.

Da quali generi e bands è influenzato il gruppo?

Sono talmente tante le bands e i generi che elencarli tutti sarebbe un problema! Tra i gruppi che ci hanno ispirato maggiormente potrei citare Death ss, Iron Maiden, Necrodeath, Bulldozer, Hell, Extrema, pantera, Sepultura, Opera ix, Marduk, Immortal e Black sabbath.... Ma sono solo alcuni! In ogni caso, il metal nazionale riveste un ruolo incredibile nella nostra ispirazione.

So che potrebbe non essere facile farlo, ma potreste commentare il vostro ultimo lavoro?

Il nostro ep, Transcendence Hymn, contiene 3 brani più un intro e un outro. È una sorta di presentazione e riflette la nostra volontà di farci conoscere per quello che siamo, senza effetti e fronzoli. Abbiamo volutamente registrato suoni grezzi e il più possibile fedeli a quello che porteremo sul palco, restando molto soddisfatti del risultato finale, anche grazie al sapiente lavoro dietro al banco di regia di Regen Graves degli Abysmal Grief. Transcendence Hymn racconta di noi, soprattutto delle nostre debolezze e paranoie, senza filtro alcuno. Si tratta anche di un preludio al nostro album full-length, che uscirà sicuramente nel 2017.

La scena metal underground è indubbiamente inflazionata da tantissmi gruppi, per cui (spesso) risulta necessario presentare delle composizioni che si facciano notare nel marasma delle varie scene musicali. Ritenete che le vostre canzoni abbiano da dire qualcosa in più o di diverso da quello che è già stato detto nell'affollatissimo mondo metal?

Creare qualcosa di totalmente nuovo oggigiorno credo sia molto difficile, per non dire impossibile. Noi mescoliamo le nostre esperienze e la nostra creatività trasportando " noi stessi" in musica, sulla base di ciò che viviamo ogni giorno. Diamo principalmente sfogo ai nostri demoni, alle nostre paure e ai nostri incubi. Vorremmo offrire qualcosa senza schemi o regole, che attinga da diversi generi musicali. Se alla fine comunicheremo qualcosa da dire in più starà a chi ci ascolta deciderlo.

Cosa pensate del panorama underground nazionale?

Ci sono bands molto valide. Purtroppo l'Italia, musicalmente parlando, non lascia molti sbocchi alla scena underground. Avere visibilità in un ambito non commerciale, se già negli anni 80 era un cammino non privo di ostacoli, ora è ancora più complesso, ed è triste pensare di essere costretto a portare la tua musica all'estero se vuoi dimostrare di valere qualcosa per i tuoi connazionali. Il pubblico che apprezza l'underground è sempre più ridotto e i locali che tentano di mantenere vivo quest'ambiente sono sempre meno, perché non riescono a trarre sufficiente profitto per restare aperti. C'è da dire che c’è molto supporto tra noi musicisti, ma non basta: è il pubblico che deve fare la differenza principale e deve cambiare tendenzialmente la comunicazione da parte degli artisti, sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista prettamente psicologico. D’altra parte, però, va riconosciuto l’enorme sforzo da parte di associazioni, locali (citerei L’Angelo Azzurro e Metalitalia, per fare degli esempi immediati) che stanno lottando tantissimo per sovvertire questo meccanismo di assopimento che caratterizza lo status quo. I cambiamenti non si ottengono in 24 ore, ma delle differenze si cominciano a notare anche da parte del pubblico.

La carriera di un gruppo musicale (pur breve che possa essere) è sempre costellata di avvenimenti più o meno positivi. Cosa vorreste cancellare e cosa ricorderete per sempre della vostra esperienza di gruppo, dagli inizi inizi sino ad ora?

Da cancellare per ora non c’è nulla. Siamo quattro persone con un unico cervello (anzi, con unico neurone!). Gli aspetti maggiormente positivi dei Damnation Gallery sono l'armonia e l'empatia che regnano tra noi. Uno di noi parte con un'idea e gli altri la completano, sapendo perfettamente cosa sviluppare, senza doversi nemmeno guardare negli occhi o consultarsi preventivamente. La nostra musica e i nostri testi nascono così, in modo naturale.

Come giudicate il veicolo Internet per la promozione della scena musicale?

Nell' epoca in cui viviamo internet è il veicolo d' informazione più potente di sempre, che ci ha aiutato e ci sta aiutando moltissimo a farci conoscere. Senza, avere visibilità, richiederebbe davvero dei tempi biblici e non ci sarebbe la capillarità della risposta da parte della gente che lo caratterizza. È notevole poi la spontaneità con cui persone al di fuori della nostra area condividano il nostro lavoro senza che nessuno debba spingerli a farlo. Questo potrebbe essere il segno che non tutto è perduto per il metal!

Visto che ne stiamo parlando.... quanti CD originali acquistate ogni mese? E quanti ne ascoltate?

Capita sovente di andare a concerti di amici e band italiane in genere e rimanere stupiti dalle loro performance dal vivo, a tal punto da giustificare i loro sforzi acquistando il loro album. Credo sia il giusto tributo alla fatica e dedizione che c’è dietro ad ogni lavoro. Pur essendo in un periodo economico un po’ travagliato, potremmo fare una media di due o tre album al mese, puntando ad un ascolto online attraverso le piattaforme che gli artisti mettono a disposizione. Una cosa è certa: gli artisti locali vanno supportati attivamente, senza usare i torrents, ed è ciò che cerchiamo di fare nel nostro piccolo.

Cosa vuole fare il vostro gruppo da grande?

Suonare live, in giro, ovunque. Farci conoscere e far ascoltare quello che siamo. Crescere professionalmente. Nei nostri sogni c'è un tour, magari in giro per l'Europa o perché no, anche oltreoceano, magari avendo la possibilità di suonare con bands famose e conoscere coloro che ci hanno ispirato e ci hanno fatto diventare i musicisti che siamo. Questi sono i nostri obiettivi. Per ora, ci preoccupiamo di studiare, impegnarci e farci conoscere. E soprattutto, restiamo con i piedi per terra, senza bruciare le tappe. Il resto, se verrà, verrà da se. Una cosa che facciamo sempre è stare in compagnia tra di noi, suonare in sala, guardandosi negli occhi e dando vita al groove, come si faceva una volta, rispettandosi e sostenendosi anche umanamente. Se negli anni ’80 ha funzionato non vedo perché non debba succedere anche oggi.

Ok, ragazzi! Lo spazio a nostra disposizione sta per terminare, ma voglio lasciarvi carta bianca per l'ultimo messaggio. A voi la parola, siete liberi di esprimervi!

Ringraziamo MetalWave e in generale tutti i portali che si sono interessati a noi, dandoci un pensiero, uno spazio o anche solo condividendo le nostre notizie. Ringraziamo tutti coloro che credono in noi, tutti gli addetti ai lavori e gli artisti che si sono espressi riguardo a noi. Senza di voi non ce la facciamo. Vi aspettiamo con gioia nella nostra pagina Facebook (http://www.facebook.com/damnationgallery) e nella nostra piattaforma Bandcamp http://damnationgallery.bandcamp.com dove potrete assaggiare un po’ della nostra sana follia! Supportiamo il metal italiano!rnrn

Intervista di Jerico Articolo letto 2250 volte.

 


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